La proposta musicale di questo concerto è tutta volta a suscitare nell’ascoltatore intense emozioni. Il primo brano in programma è il celeberrimo Adagio di Barber, che molti ricorderanno utilizzato da David Lynch in Elephant Man e da Oliver Stone in Platoon, a sottolineare i momenti più forti delle pellicole. Dopo il languido Langsamersatz di Anton Webern, composizione giovanile dell’autore, precedente all’adozione della dodecafonia, viene proposto lo Stabat Mater di Vivaldi, con un salto di due secoli indietro e un deciso cambio di registro, dal profano al sacro. Questo inno sacro fu composto da Antonio Vivaldi nel 1712 per essere eseguito come parte della Festa dei Sette Dolori di Maria Vergine a Brescia. La semplicità dello stile, la schiettezza dell'espressione e la ricchezza della melodia garantirono l'affermazione perenne dello Stabat Mater. Il lavoro sembra esser stato scritto in fretta: le parti degli archi sono semplici, il tema del primo movimento viene ripetuto anche nei successivi due, la voce talvolta è accompagnata solo dal basso continuo e non tutto il testo dell'inno è arrangiato (solo metà è stato messo in musica). Ciononostante questa composizione rivela intensa profondità musicale e emotiva. |