Il tradizionale concerto di Natale prevede la presenza dei Cori di Voci Bianche dell’Accademia di Musica di Firenze e della Scuola di Musica di Scandicci con una miscellanea di brani del repertorio natalizio.
Apre il concerto un brano dedicato ad uno degli strumenti più amati dal pubblico e dai compositori che da sempre gli hanno dedicato capolavori assoluti: il violino. Il solista si cimenta in uno dei 12 concerti scritti da Pier Antonio Locatelli e raccolti ne “L’Arte del violino”. Ogni concerto include due Capricci per violino solo di grande difficoltà tecnica, posti al termine del primo e terzo movimento come cadenza del solista. Nato nel 1695 a Bergamo, Locatelli fu un mostro di tecnica violinistica: si diceva che non avesse mai suonato una nota sbagliata, tranne una volta in cui il suo mignolo scivolò e toccò il ponticello dello strumento. Appartenente al primo periodo creativo di Britten, la Simple Simphony per orchestra d'archi è un abile divertissement, che nell'organico di un'orchestra d'archi si pone in linea con una tendenza tutta inglese (la Serenade di Elgar, del 1892, e la Suite dell'amato maestro Frank Bridge, del 1908) e dove l'aristocratica raffinatezza del comporre è rivestita da un sottile humor. Dietro allo spirito brillante e ludico della Simple Symphony si cela tuttavia anche un silenzioso atto d'omaggio, che viene tributato nelle forme della danza barocca: Bourée e Sarabanda appunto, emblema di quel mondo musicale che ebbe il suo massimo esponente in Henry Purcell, il musicista al quale Britten guardò sempre con ammirazione.
Conclude il programma la Suite per orchestra n. 2 di Johann Sebastian Bach, il cui famosissimo ultimo movimento “Badinerie” sarà di sicuro gradimento per il pubblico.
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