GIULIA
-
PERI
Giulia
Peri è
laureata con lode in Letteratura latina alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
La sua tesi sullo stile narrativo del Satyricon
è stata pubblicata.
Ha studiato violino e canto corale presso la
Scuola di musica di Fiesole frequentando le classi di Joan Yakkey, Alberto
Bologni, Antonello e Piero Farulli e suonando come spalla dell’Orchestra
Galilei in occasione dei corsi di Carlo M. Giulini. Giovanissima, ha eseguito
parti solistiche di voce bianca sotto la direzione di Zubin Mehta, Myung-Whun
Chung, Daniel Oren per il Maggio Musicale Fiorentino.
Allieva di canto di Stephen Woodbury e Leonardo
De Lisi, ha cantato come solista in contesti di grande rilievo internazionale,
tra cui il Festival di Ravenna, Koiné–I Pomeriggi musicali (Milano), Tage alter
Musik (Regensburg), Cité de la Musique (Parigi), Robeco
Zomerconcerten–Concertgebouw (Amsterdam), Festival internazionale di Santander,
European Christmas Festival (Riga), Festival dei due Mondi di Spoleto, Fabbrica
Europa, Amici della musica di Firenze, Unione musicale (Torino), Musikfest
Stuttgart, MITO Settembre musica, I Concerti del Quirinale.
Collabora con gruppi di
musica barocca, rinascimentale, medievale e di canto gregoriano (La Venexiana; L’Homme armé; Accademia
Hermans; Ensemble Musica ricercata;
Nuova Cappella di Palazzo; Mediae aetatis sodalicium). Si dedica
inoltre con passione alla musica del Novecento e contemporanea, con un
repertorio che va da Crumb a Ligeti, da Gershwin (Song-Book) a Cage a Fedele, collaborando con ICAMus (The International Center for American Music), Tempo Reale, FLAMEnsemble (FlorenceArtMusic Ensemble). Al Teatro dal Verme di
Milano ha interpretato per Koiné la
prima esecuzione di Afrodite di
Ruggero Laganà. In duo con Marta Poggesi, ha riproposto l’integrale delle
liriche per voce e pianoforte di Mario Pilati (1903-1938). Ha ideato in memoria
di Primo Levi una serie di programmi di autori ebrei che esegue in duo con il
pianista Gregorio Nardi e che offrono un esteso panorama della cultura musicale
ebraica dall’Ottocento fino alle opere composte nel cuore dei Lager nazisti.
|